Da un po’ di tempo sto conducendo alcune sperimentazioni ludiche con ChatGPT per approfondire le potenzialità di questo strumento. Mi sono permesso il lusso di acquistare un abbonamento alla versione Plus con pagamento mensile per accedere alle funzionalità più avanzate, in particolare ai GPT. Come già scritto altrove i GPT sono chatbot verticali, cioè focalizzati su singoli argomenti, creati dagli utenti. Ce ne sono centinaia, se non migliaia, creati per gli scopi più disparati: lavoro, cultura, intrattenimento, ecc. Una volta aperto un abbonamento, sulla barra laterale apparirà la nuova voce GPT: basta cliccarci per accedere alla pagina delle categorie. Da qui con una semplice ricerca si possono trovare tutti i vari GPT di proprio interesse e iniziare una nuova chat specifica. Volendo si può creare anche il proprio GPT personale oppure pubblico aperto a tutti o condiviso soltanto con alcuni amici ristretti.
Creare un GPT è abbastanza semplice dal punto di vista operativo: si caricano i files che andranno a costituire la sua base di conoscenza (pdf, immagini, liste di dati, ecc.), si aggiunge un semplice blocco di testo contenente alcune istruzioni di base scritte in modo chiaro e conciso, e laddove è necessario per il suo funzionamento consultare archivi e database su internet si configura l’accesso a questi servizi (non necessario nella maggior parte dei casi). Un po’ più complesso è scegliere e strutturare queste informazioni e istruzioni per farlo lavorare al meglio: e qui è necessario fare un po’ di pratica chattando con il GPT per metterlo alla prova.
Ultimamente sto giocando con alcuni GPT sviluppati per gestire avventure RPG. Ce ne sono diversi e di vario tipo: alcuni sono dedicati a un dato genere di avventura (es. horror, fantasy, fantascienza, storici, ecc.), altri istruiti su specifici sistemi RPG (es. GURP, D&D, Fate, ecc.) o addirittura su specifici giochi (es. il classico D&D, Vampire Masquerade, Chtulhu, ecc.). Al momento sto usando RPG Storyteller, sviluppato da InspirePeak Solutions Artur Tomaszczyk, un GPT generico che può gestire vari sistemi RPG e persino crearne uno ad hoc tagliato su misura su indicazioni dell’utente. Con esso ho giocato alcune avventure (potete trovare i resoconti su FB nel gruppo LudoStoria). Allegato a questo articolo trovate il resoconto del mio Viaggio allucinante, ispirato al film del 1966 dalla cui sceneggiatura Asimov ha sviluppato il suo romanzo omonimo.

Prima di intraprendere l’avventura ho istruito GPT sul sistema da usare per le prove e le sfide, un sistema molto semplice basato su un tiro di un D6 con 3 range di esito:
- 1-2 → Fallimento: le cose vanno male, nascono complicazioni o pericoli.
- 3-4 → Successo Parziale: ottengo qualcosa, ma con un costo o una conseguenza.
- 5-6 → Successo Pieno: ottengo esattamente quello che volevo, senza intoppi.
La mia scelta era dettagliata dal desiderio di rimanere su uno stile fluido e narrativo senza troppe meccaniche. In questo caso ho concordato il sistema prima di iniziare l’avventura, ma nulla toglie che possiate modificarlo, raffinarlo o sostituirlo con un altro durante il corso stesso della storia come ho già fatto in altre sessioni. Il chatbot è molto malleabile sotto questo aspetto. Anche le opzioni di scelta che vi offre durante gli eventi non sono da considerarsi obbligatorie, siete totalmente liberi di dare una svolta completamente diversa e inaspettata alla storia e l’IA vi seguirà. Non state giocando a un librogame i cui episodi ed eventi sono predefiniti e determinati nella loro totalità. State co-partecipando alla scrittura di una storia di cui siete anche protagonisti. È strabiliante come il chatbot riesca a creare un intero ambiente da un vostro semplice input di poche parole. Basta dargli il la e l’IA crea la musica. Segnalate l’ingresso in scena di un nuovo personaggio e lei lo caratterizzerà per voi. Ditele che volete intraprendere una certa azione e lei srotolerà davanti ai vostri occhi tutte le conseguenze di quell’atto. Dovete rompere gli schemi e sperimentare per godere appieno dell’esperienza che il chatbot può offrirvi. Il resoconto allegato è soltanto un piccolo assaggio di quello che potete fare. Ah, un’ultima cosa: perdonatemi se nei miei messaggi troverete qualche errore ortografico, ma ho usato quasi sempre il microfono del cellulare per interagire con il chatbot lasciando che l’IA trascrivesse i miei messaggi vocali.